Astrologia Tantrica – Kālacakra –

Il Kālacakra è un sistema di astrologia tantrica.

È uno dei pochi metodi che utilizza il sistema di 28 Nakshatra includendo anche Abijit Nakshatra .

È uno yantra, uno strumento che viene utilizzato in vari modi.

Può dare indicazioni temporali utili a conoscere il momento adatto per eseguire un determinato rituale al fine di eliminare gli effetti negativi di un pianeta posto male nella carta. Il Kālacakra può anche indicare la morte di un individuo, infatti si dice che viene anche utilizzato per capire quale sia il momento migliore per togliere la vita a qualcuno o commettere azioni distruttive.

L’astrologia è lo studio del tempo. Il tempo è scandito da intervalli. Gli intervalli vanno da quello estremamente breve, che caratterizza il respiro, a quello estremamente duraturo, che caratterizza lo Yuga o il Manvantara.

Nel mezzo abbiamo gli intervalli scanditi dai movimenti dei vari pianeti, dal ciclo lunare, solare, dal movimento di Giove, dei Nodi etc.

Di base i pianeti altro non sono che lancette di un enorme orologio che è l’universo stesso.

Kalachakra è la ruota (chakra) del Tempo (kala), la rappresentazione del grande orologio che misura il tempo di ogni evento.

Il fattore tempo ha senso solo se è in funzione del fattore Spazio.

E nel Kalachakra il fattore spazio è definito dalle 8 direzioni piane e da una direzione verticale

Le otto direzioni corrispondono agli otto punti cardinali, in ogni punto c’è una specifica divinità ed un pianeta associato.

Le stesse 8 direzioni sono associate ad un alto cakra, chiamato Dig-Cakra dove sono presenti altri pianeti.

Da notare che nelle otto direzioni avremo gli otto pianeti charakaraka, quindi tutti tranne Ketu.

Ketu infatti indica la direzione verticale, quella dove il concetto spazio/tempo e la sua limitazione è trasceso/superato. Infatti Ketu è Mokshakaraka, ovvero il fattore che indica moksha, la liberazione finale.

Se sovrapponiamo i pianeti in Dig-cakra e quelli del Kālacakra avremo la seguente combinazione.

L’astrologo Sajay Rath spiega che i Pianeti del Kālacakra mostrano la loro qualità negativa/tamasica.

I pianeti del Digcakra mostrano la soluzione al pianeta corrispondente nel Kālacakra.

Partendo da NE abbiamo Giove (Dig-cakra) che adora Īśāna/ Shiva in maniera tale da ottenere la più alta forma di Conoscenza, per riuscire a superare l’ostacolo illusorio presentato da Rahu.

Ad Est Surya adora Indra (il Capo dei Deva) per ottenere il potere e le abilità necessarie a condurre e comandare i Deva (Aditi, il Sole, prese parte ai combattimenti a fianco dei Deva, contro gli Asura)

 Il Sole del Kālacakra indica l’ego e quello del Digcakra l’Atma, quindi il Sole tamasico opposto a quello Sattvico. Indra che agisce non per soddisfare i suoi bisogni personali ma quelli dharmici.

A SE Venere nella direzione di Agni indica l’energia necessaria al processo creativo. Per controbattere le energie distruttive di Marte è necessario l’amore rappresentato da Venere.

A sud Marte adora Yama, il dio della morte, affinché gli altri cadano in battaglia e lui riesca a sopravvivere. Giove in funzione tamasica è quel Giove troppo buono per andare in battaglia ad uccidere. Un Giove accecato dalla forma rituale e che perde di vista il Dharma. 

A SW Rahu adora Niritti la Dea della distruzione e Caos, Mercurio qui indica una mente orientata al perfezionismo (tratto tipico della Vergine) e Rahu con la sua intelligenza fuori dagli schemi muove l’intelligenza di Mercurio ad un livello più alto.

Ad Ovest Saturno adora Varuna, colui che mantiene l’ordine e la legge cosmica e che controlla un eccessivo uso dell’energia di Venere. Saturno e Venere vanno a bilanciare le loro forze: Saturno qui regola ed ordina un’eccessiva indulgenza venusiana.

A NW La Luna adora Vayu, il Dio del vento e del soffio vitale, il respiro che ci dona la vita. La Luna che nutre va a bilanciare gli effetti di Saturno che tendono ad indebolire il soffio vitale.

A Nord Mercurio adora Kubera, il Dio dell’abbondanza materiale, Mercurio è un mercante, un uomo d’affari che ha come scopo quello di arricchirsi e per far ciò deve attivare quella parte logica che va a bilanciare l’aspetto emotivo. La logica lo rende libero dall’essere intrappolato nelle emozioni.

Qui uno schema riassuntivo:

Divinita Ostacolo – Kalachakra Soluzione- Digchakra
Ishana Illusione – Rahu Conoscenza- Giove
Indra Ego – Sole Atma jnana – Sole
Agni Rabbia – Marte Amore- Venere
Yama Compiacenza- Giove Azione agonista- Marte
Niritti Perfezionismo-Mercurio Andare fuori dagli schemi- Rahu
Varuna Indulgenza- Venere Ordine- Saturno
Vayu Decadenza – Saturno Nutrimento – Luna
Kubera Emotività – Luna Logica – Mercurio

Tale schema è utile a comprendere in che modo agire nel caso in cui un pianeta assuma connotazioni negative.

Ora torniamo all’utilizzo del Kāla Cakra.

Il Praśna Mārga negli ślokas 82-84 descrive in dettaglio la costruzione del Kāla Cakra.

Praśna marga è un trattato che ha a che fare con quell’aspetto dell’astrologia indiana chiamata appunto Praśna che corrisponde all’astrologia oraria.

L’idea è che sia possibile dare una risposta ad una domanda, analizzando la carta zodiacale del momento in cui la domanda viene fatta.

Il cakra viene costruito disegnando tre quadrati concentrici e quindi disegnando quattro linee per collegare i vari punti in questi quadrati. 

Due linee vengono tracciate in diagonale, collegando i quattro angoli. 

Gli altri due sono disegnati verticalmente e orizzontalmente dividendo il quadrato in quattro quarti. 

In totale, tutte e quattro le linee dividono l’intero quadrato in otto triangoli. 

Gli otto punti sulla periferia esterna rappresentano le otto direzioni, con il punto medio superiore che è Est, seguito da Sud Est, Sud, Sud Ovest, Ovest, Nord Ovest, Nord e Nord Est, muovendosi in  senso orario. 

Infine le 28 nakṣatras sono mappati sugli otto raggi, che convergono al centro del quadrato interno, in gruppi di sette. 

Le frecce indicano la sequenza con cui viene segnato l’ordine delle Nakshatra .

I tre quadrati indicano dall’esterno : il corpo fisico, il corpo pranico e il corpo mentale.

L’ordine delle frecce/nakshatra indica il flusso del prana 

La mappatura inizia con Aświnī a est nel punto più alto della periferia esterna, scendendo al centro del raggio e poi su attraverso il raggio diagonale a sud-est. In questo modo la mappatura termina con il 28 ° nakṣatra tracciato nella direzione nord-orientale nell’angolo in alto a sinistra della periferia esterna.

I raggi rappresentano l’afflusso e il deflusso di prana.

Le energie che fluiscono dalle linee rette nelle direzioni Est, Sud, Ovest e Nord sono energie che fluiscono verso il centro, verso l’individuo.

Queste quattro direzioni rappresentano i Kendra. 

Gli angoli sud-est, sud-occidentali, nord-occidentali e nord-orientali sono i Koṇas e sono i punti da cui fluiscono le energie.

Posizionando i pianeti del proprio tema natale (quindi in riferimento alle loro posizioni nelle nakshatra) è possibile notare se esistono blocchi nel flusso e deflusso di energia vitale.

Il Praśna Mārga afferma che dall’analisi del Kalachakra e delle Nakshatra è possibile trovare alcuni punti che possono indicare eventi infausti e la morte.

I punti si chiamano: 

Prāa (Energia vitale) (che si trova partendo dalla Nakshatra Praśna del Sole )

Deha (Corpo)  (che si ricava partendo dalla jamna Nakshatra della persona)

Mtyu (Morte)  (che si trova iniziando in conteggio da Kṛttikā nakshatra in senso inverso)

 

Calcolo Prāṇa : Si pone la Nakshatra del Sole al momento del consulto (Praśna) al punto 1 e da li ci si muove fino al punto dove si trova la Nakshatra della Luna al momento del consulto (Praśna).

Esempio: Oggi il Sole è  in Purvabhadra (nakshatra no 1 ) e la Luna in Dhanishta, che va a porre Prāṇa al numero 27

Calcolo Deha: Si pone la jamna nakshatra al no. 1 e da li si conta fino a Prāṇa. Consideriamo la mia Nakshatra di nascita: Uttarabhadra, da Uttarabhadra (posta al numero 1) contiamo fino a Dhanishta che corrisponde a Prāṇa. Nel nostro esempio al no.26

Calcolo Mṛtyu: Si assegna al numero 28 Krittika e da qui si conta in ordine contrario fino alla nakshatra Lunare Praśna, questo punto e’ Mṛtyu.

La Nakshatra lunare praśna nel nostro caso è, come abbiamo detto, Dhanishta, contando da Krittika in 28 verso Dhanishta in ordine contrario , arriveremo al numero 21 .

I tre punti 27,26 e 21 non cadono sullo stesso asse (per fortuna, dato che ho utilizzato me come soggetto 😅 ).

Quando questi tre punti cadono in una singola linea del Kāla Cakra, secondo il testo citato, è possibile la morte. Quando Deha e Mṛtyu o quando Prāṇa e Mṛtyu cadono nella stessa linea, si verificano malattie e attacchi prolungati.

C’è un altro punto sensibile chiamato Yogini. L’analisi della posizione di questo punto è più complessa e probabilmente la descriverò in un altro articolo.

La Yogini ha il suo peculiare modello di movimento che è noto come la danza della Yogini.   Questa non è altro che la danza della morte. La morte si verifica quando i piedi della Yogini cadono nel Kāla Cakra.