Il pundit continuò: “Alcune autorità, mio signore, affermano che Marte è Kartikeya, mentre altri sostengono che Marte è un pianeta e Kartkeya una stella di uguale virilità. Dato che si dice che coloro che sono afflitti da Marte dovrebbero adorare Kartikeya per ottenere sollievo, lascia che ti racconti la sua storia.”
Alcune autorità, ovviamente, sostengono che Kartikeya sia nato direttamente dal seme di Shiva. Quando Shiva e Parvati si ritirarono per la loro luna di miele, entrarono in una unione sessuale che durò ininterrottamente per cento milioni di anni.
Questo impressionante atto sessuale finì solo perché la concentrazione di Shiva fu disturbata da Agni (il dio del fuoco); avendo perso il suo controllo, Shiva eiaculò e da suo seme nacque Kartikeya.

“Ma altre fonti, mio signore, insistono sul fatto che Kartikeya sia nato dal seme di Agni stesso, a causa della sua infatuazione per le Krittikas (le stelle che formano le Pleiadi).
In effetti, Kartikeya significa” figlio delle Krittikas “.
Originariamente, le Pleiadi erano le mogli degli Orsi “
“Gli orsi?” chiese il re.”
Sì, sire, i sette orsi, i sette Rishi (le sette stelle dell’ Orsa maggiore) erano in passato chiamati gli orsi.
Agni, dopo aver servito un lungo sacrificio condotto dai sette Rishi, fu sopraffatto dal desiderio verso le mogli di questi grandi Rishi: entrò nei loro fuochi domestici per toccarle, ma queste si rifiutarono di essere da lui tentate.
Questo moltiplicò ulteriormente le voglie di Agni, così andò in una foresta, giurando a se stesso che , o avrebbe fatto raffreddare la sua lussuria o, se non fosse riuscito nell’intento, avrebbe rinuncialo alla sua stessa vita, piuttosto che essere sopraffatto da un desiderio illecito.

“Lì nella foresta fu notato da Swaha, un’altra figlia del prolifico Daksha. Swaha desiderava da tempo Agni, e quando lo vide non esitò ad esprimere la sua passione per lui, ma Agni si rifiutò di corrispondere favorevolmente mostrando disinteresse ne suoi confronti.
Swaha allora si travestì prendendo la forma di una delle mogli dei Sette Rishi, e fece l’amore con Agni. Ovviamente Agni fu contentissimo di unirsi a lei non riconoscendo Swaha e credendo di fare l’amore con una delle donne che ardentemente desiderava.
Swaha prese quindi le forme a turno di sei delle mogli dei Sette Saggi e ogni volta godette l’unione con Agni allo stesso modo. L’ unico problema lo ebbe solo quando cercò di prendere la forma di Arundhati, perché Arundhati, moglie del grande Rishi Vasistha, era così devota a suo marito, così meritorio e così casto, che Swaha non riuscì a impersonarla.”
Sei volte quel giorno Swaha si unì sessualmente con Agni, e dopo la sesta volta, si trasformò in un uccello, e volò rapidamente verso la cima di un’alta montagna bianca. Lì gettò il seme di Agni in un ricettacolo sicuro, in modo do non creare problemi con accusa di adulterio alle mogli dei Sette Rishi.I
l potente sperma di Agni, si trasformò in un robusto ragazzo di nome Skanda. Questo invincibile Skanda tormentò le montagne fino a quando loro e la terra lo glorificarono; il mondo intero lo adorò e l’universo cantò le sue lodi.
“La notizia della sua nascita fu accompagnata da voci secondo cui le sei mogli dei Saggi erano sua madre. Indignati da questo presunto tradimento, i Rishi divorziarono dalle loro mogli e le mandarono via, anche se Rishi Vishvamitra, che aveva visto tutto, informò quei Saggi che le loro mogli erano rimaste caste ed erano quindi innocenti. Vishvamitra lo sapeva perché aveva iniziato Skanda e aveva eseguito tutti i suoi rituali iniziatori.
Le mogli dei Rishi andarono da Skanda supplicandolo di elevarle verso le zone celesti, dato che ormai erano state abbandonate dai loro mariti. Skanda, mosso da compassione, diede alle sei donne una zona dell’eclittica come residenza (dove si trova la Nakshatra Krittika).
Da allora quelle donne respinte, che sono diventate le sei Pleiadi, sono state elogiate come le madri di Skanda. Arundhati, una moglie del Rishi che Swaha non riuscì ad impersonare, rimase con suo marito (come la stella Alcor), e Swaha sposò Agni.
“Indra, che temeva Skanda, ordinò alla ‘Banda delle Sei terribili Madri’ di uccidere il piccolo Skanda, ma queste vedendolo furono riempite d’amore per lui al punto che il latte iniziò a traboccare dai loro seni, creando la Via Lattea. Skanda quindi bevve questo latte, e la Dea Kali, Colei che beve il Sangue, lo prese come proprio Figlio.
Indra in seguito cercò di uccidere Skanda in combattimento, ma il ragazzo sconfisse facilmente tutti gli dei e quando lndra trafisse il lato del ragazzo con un fulmine, da Skanda uscì un altro eroe, brandendo una mazza nella mano: il famoso Vishakha (nome di un’altra Nakshatra regolata da Indragni ndt).
Alla fine, ammettendo la sconfitta, Indra accettò Skanda tra gli Dei celesti. Gli Dei quindi compirono l’investitura di Skanda come “Capo dell’esercito celeste”.
Costui è Kartikeya, o Re, e Costui è il pianeta di cui è Lui la divinità, il feroce Marte. M’inchino a questo Marte eternamente giovane.”
Fonte: “The Greatness of Saturn” – Svoboda